Il caso Centonove e i timori dell'Ordine dei giornalisti


Il caso Centonove e i timori dell'Ordine dei giornalisti
Didascalia: Il caso Centonove e i timori dell'Ordine dei giornalisti

La vicenda giudiziaria del giornalista Enzo Basso, agli arresti domiciliari dal 30 ottobre, e sospeso di diritto dall'Albo, è stata affrontata dal Consiglio regionale dei giornalisti, riunitosi a Palermo, nella sede di via Bernini 54, nei giorni 24 e 25 novembre. Una vicenda dolorosa, che impone all’Ordine dei giornalisti di Sicilia, si legge in un comunicato approvato dall'intero Consiglio su proposta del consigliere Riccardo Arena, "una riflessione sotto un duplice aspetto: da un lato l’auspicio che Enzo possa chiarire la propria posizione con la magistratura, fermo restando il principio della presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva. Dall'altro, l'esigenza che, al di là delle indagini giudiziarie, le attività e le testate giornalistiche operino in realtà professionalmente attrezzate, in cui ci siano editori e giornalisti veri".

Il proliferare di testate fai-da-te, apri-e-chiudi, si legge nel comunicato dell'Ordine dei giornalisti, "costringe coloro che vogliono fare informazione professionale ad adeguarsi a un mercato sempre più severo e tendente al ribasso, che finisce con il penalizzare le testate e in ultima analisi i giornalisti e i collaboratori, la parte più debole del circuito produttivo; penalizzazione che - in attesa di quanto deciderà la magistratura - potrebbe avere reso quasi irreversibile la crisi di Centonove, che ha pubblicamente rappresentato le proprie enormi difficoltà per resistere sul mercato".

Da qui l'esigenza, prosegue la nota dell'Odg Sicilia, "di chiedere al Consiglio nazionale e al legislatore un intervento serio, concreto e costruttivo per limitare, il più possibile, a realtà solide e attente al rispetto dei diritti sindacali e previdenziali dei giornalisti, la possibilità di qualificarsi come “giornali” e di fare informazione, lasciando liberi tutti coloro che volessero far circolare il proprio pensiero, di farlo al di fuori dei circuiti professionali giornalistici in senso proprio". "Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia - conclude il comunicato - farà la propria parte, in questa direzione, valutando, con molta attenzione e nel rispetto delle regole vigenti, la solidità degli organi di informazione che propongono le iscrizioni di nuovi giornalisti, professionisti e pubblicisti".