Minore scomparsa a Belpasso, l’Odg stigmatizza l’operato di alcune testate
L'Ordine dei giornalisti di Sicilia stigmatizza l’operato di alcune testate per come è stata trattato il caso di una minorenne di Belpasso che si era allontanata per un giorno dalla comunità di cui era ospite, riscontrando nelle cronache palesi violazioni della Carta di Treviso. Della ragazza, a seguito di alcuni post sui social pubblicati dai suoi stessi congiunti, sono stati diffusi, su numerose testate giornalistiche, i dati sensibili e la fotografia. Se ciò poteva andare bene durante la fase delle ricerche, al contrario rappresenta, dopo il ritrovamento, palese violazione delle regole deontologiche della professione. Alcune testate hanno provveduto a rimuovere subito foto ed elementi identificativi della minore, mentre altre hanno rilanciato la notizia, corredandola con foto della ragazzina e in qualche caso procedendo persino con specifici approfondimenti.
La Carta di Treviso, dal 2016 parte integrante del Testo unico dei doveri del giornalista, ricorda ai colleghi che in casi di questo genere deve costituire oggetto di primaria considerazione "il maggiore interesse" del minore e che "tutti gli altri interessi devono essere a questo sacrificati", perché "le disposizioni che tutelano la riservatezza dei minori si fondano sul presupposto che la rappresentazione dei loro fatti di vita possa arrecare danno alla loro personalità".
Queste e altre "norme vanno applicate anche al giornalismo on-line, multimediale e ad altre forme di comunicazione giornalistica che utilizzano innovativi strumenti tecnologici per i quali dovrà essere tenuta in considerazione la loro prolungata disponibilità nel tempo".
Per tutti questi motivi il Consiglio dell’Ordine, che si riunirà il 21 e 22 marzo a Enna, approfondirà la vicenda, valutando bene gli elementi acquisiti e riservandosi di trasmetterli al Consiglio di Disciplina territoriale per i provvedimenti di propria competenza
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